Partiamo dalle belle notizie: la legge di Bilancio ha confermato il bonus mobili e grandi elettrodomestici per gli immobili oggetto di ristrutturazione fino al 2024. Cambiano però i tetti massimi di spesa detraibile rispetto a quello del 2021. Il bonus prevede una detrazione lorda del 50% delle spese sostenute, da ripartire tra gli aventi diritto in dieci quote annuali di pari importo.
Ma mentre il plafond a disposizione nel 2021 era di 16.000 euro, con una detrazione quindi massima di 8.000 euro, nel 2022 scende a 10.000 euro per passare a 5.000 nel 2023 e 2024. Se i lavori di ristrutturazione vengono effettuati nell’anno precedente a quello dell’acquisto di mobili ed elettrodomestici, o sono iniziati nell’anno precedente a quello dell’acquisto e sono poi proseguiti nell’anno dell’acquisto, il limite di spesa è considerato al netto delle spese sostenute nell’anno precedente per le quali si è fruito della detrazione.
Il tetto massimo della detrazione di mobili ed elettrodomestici non dipende in nessun modo dalla spesa sostenuta per i lavori di ristrutturazione.
Le spese sostenute per l'acquisto di mobili, come riporta la guida dell’Agenzia delle Entrate, prevedono come tipologie letti, armadi, cassettiere, librerie, scrivanie, tavoli, sedie, comodini, divani, poltrone, credenze, materassi, apparecchi di illuminazione come lampadari e lampade da terra e da tavolo.
Per quanto riguarda i grandi elettrodomestici sono previsti di classe non inferiore alla classe A per i forni, E per le lavatrici, le lavasciuga e le lavastoviglie, F per i frigoriferi e i congelatori e per le apparecchiature per le quali sia prevista l'etichetta energetica, mentre non rientrano nella detrazione aspirapolvere, scope elettriche e apparecchiature per la pulizia, macchine per cucire o per maglieria, tessitrici, ferri da stiro, tostapane, friggitrici, frullatori, macina caffè, phon e piastre per capelli, coltelli elettrici, spazzolini elettrici, rasoi elettrici, apparecchi per massaggi, sveglie, orologi, scaldabagno o boiler elettrici, bilance, computer, stampanti, telefoni, videocamere, televisori, tablet, smart TV, trapani.
Sono esclusi mobili o elettrodomestici di seconda mano mentre si possono portare in detrazione le spese di trasporto e di montaggio dei beni acquistati.
È possibile chiedere il Bonus Mobili in caso si stia usufruendo delle detrazioni previste dal Bonus Casa e dal Sismabonus. L’acquisto dei mobili deve essere successivo all’inizio dei lavori pertanto è necessario presentare adeguata documentazione di inizio lavori, come la Scia o la Cila o una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà. Non è possibile richiedere il Bonus Mobili ed Elettrodomestici in caso di nuova costruzione.
Il Bonus deve essere richiesto da chi ha sostenuto le spese di ristrutturazione: contribuenti assoggettati all’Irpef, residenti o meno nel territorio italiano, i proprietari degli immobili e i titolari di diritti reali/personali di godimento sugli immobili oggetto degli interventi e che ne sostengono le relative spese, locatari, soci di cooperative.
Sul fronte delle cattive notizie invece prosegue l’impennata dei rincari energetici a livello internazionale: all’ingrosso l’energia elettrica per il 2022 è quotata intorno ai 170 euro/MWh (euro per megawattora) mentre un anno fa, per l’anno successivo, ossia il 2021, era quotata 51 euro/MWh. Analogamente per il gas un anno fa si stimava un costo di 0,16 €/mc (euro per metrocubo) mentre per l'anno appena iniziato la previsione è di 0,64 €/mc.
Significa che i costi in bolletta sono destinati a crescere con, almeno, la medesima proporzione.
Per quanto sentiamo spesso ripetere “...nei primi tre mesi del 2022 in cui avremo prezzi altissimi. Poi da primavera scenderanno .." un po' tutti abbiamo acquisito la necessaria consapevolezza che i prezzi rimarranno alle stelle per tutto il 2022.
Un possibile intervento di efficientamento energetico certamente piccolo, ma comunque efficace, è sostituire i vecchi elettrodomestici con nuovi modelli a basso consumo: sicuramente non è una spesa da poco, ma ha comunque un ritorno immediato, già nella prima bolletta.
Il frigorifero, ad esempio, è in assoluto l’elettrodomestico che consuma più elettricità perché sempre in funzione, ma anche la lavatrice e la lavastoviglie impattano non poco sui consumi. Anche forno e ferro da stiro poi, sono elettrodomestici "energivori" per via della loro resistenza elettrica ma mentre il primo è previsto nel bonus mobili il secondo no.
Naturalmente anche qui come in molti settori ci si dovrà confrontare con gli aumenti dei listini dovuto al combinato disposto di una serie di fattori che vanno dai già citati aumenti di energia e delle materie prime alle difficoltà della logistica, acuitesi dopo con la pandemia, delle catene di approvvigionamento a livello globale.
Gli aumenti, dicevamo, sono stati contenuti ma comunque maggiori dell’inflazione. Così mentre, per esempio, lavatrici e frigoriferi si posizionano intorno a +5-6% è diverso il caso dei forni microonde, che solo nell’arco dell’ultimo anno, hanno registrato un rincaro anche del 15%.
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