Nella nostra famiglia il mese di aprile è da sempre coinciso con un appuntamento fisso: il Salone del Mobile. E questo è il secondo anno senza uno degli appuntamenti storici che guida le tendenze dell’interior design di tutto il mondo e che ogni anno attira decine di migliaia di visitatori e aziende da tutto il pianeta per essere presenti alla rassegna sul mobile più importante del mondo.
Salone del Mobile 2019
L’arredamento made in Italy, costituito da un bagaglio di intelligenza tutta italiana, strutturato ed arricchito con innovazione e genialità è, alla stregua della moda e dei settori relativi al cibo, un simbolo ineguagliabile e distintivo di fascino e classe a livello planetario.
E’ lo spirito produttivo italiano che ha dato vita al brand “Italia” nel mondo, grazie all’attenzione maniacale ai dettagli, alla scelta di materiali duraturi nel tempo ed al giusto compromesso tra l’artigianato manuale, figlio della tradizione, e la meccanica industriale.
E’ importante comprendere e preservare le caratteristiche che distinguono la produzione di prodotti italiani particolarmente quelli che sono maggiormente rappresentativi dell’intelligenza e dell’abilità artigiana del nostro Paese.
Affinchè chiunque si trovi ad ammirare un prodotto con uno stile originale ed elegante intuisca che sia stato realizzato in Italia.
Con questi pensieri osservare la portacontainer Ever Given incagliata nel Canale di Suez costituiva un perfetto ossimoro.
La globalizzazione, plasticamente rappresentata dalla gigantesca nave intrappolata nel minuscolo passaggio del canale, ha rappresentato un cambiamento epocale per il mondo dell’arredo ed, ovviamente, non solo.
L’acquisto di dell’arredamento per la propria casa era un evento molto importante nella vita di una famiglia.
Gli arredi delle nostre case venivano scelti con l’attenzione dedicata agli oggetti destinati ad accompagnarci per un lungo tratto della nostra vita, rivolgendosi a produttori o artigiani di cui si conosceva la storia e in cui si riponeva fiducia.
La qualità era la stella polare delle nostre scelte ed era scontato che il costo le era commisurato.
La durabilità era una conseguenza.
Spesso infatti ci si dimentica che la vera qualità significa fare bene le cose essenziali, sempre e in modo sistematico, mantenendo le promesse fatta al nostro cliente.
E’ una visione del prodotto in cui la qualità di chi lo produce ne rappresenta anche l’etica.
Ma quella nave rappresenta altro.
La nave incagliata ha bloccato per giorni il traffico internazionale. Ikea ha annunciato ritardi nelle consegne.
Rappresenta un mondo più piccolo dove i consumatori hanno a disposizione enormi quantità di prodotti che hanno portato ad una generale corsa al ribasso dei prezzi per effetto della presenza di colossi della produzione che operano sui mercati internazionali, tagliando i costi del lavoro e delle materie prime.
Questi grandi marchi internazionali dell’arredamento hanno portato nelle nostre case la promessa del risparmio dove l’acquisto di un mobile è diventato un’esperienza di shopping come quello di una maglietta o di un paio di scarpe. Certo è affascinante l’idea di poter acquistare un divano per una frazione del prezzo che pensavamo e quindi poter destinare ad altre spese il nostro residuo budget.
Ma la durabilità ora non è più una conseguenza.
Per ottenerla sono necessari dei presupposti che spesso non appartengono a questi marchi per una semplice logica industriale.
Per ottenerla servono competenze ed esperienza specifica, è necessario progettare il prodotto con queste caratteristiche, che non si fermano solo alla qualità dei materiali o delle lavorazioni ma significa anche non stancare con le forme, i colori, significa non seguire le mode ma esprimere uno stile ed una personalità.
Quindi il detto “Chi più spende meno spende” va opportunamente rivalutato alla luce del fatto che il costo del bene va relazionato con la sua durabilità e qualità poiché possono influire per una percentuale di gran lunga superiore alla semplice voce di spesa.
Il marketing dei colossi del settore tende a mettere in ombra questi valori che invece sono fondanti per il Made in Italy, dove esiste ancora un mondo fatto di imprese solide, che investono in qualità, con storie importanti alle spalle e che considerano rapporto con il cliente un asset aziendale.
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