Eh…già. Sembrava la fine del mondo ma sono ancora qua.
La pandemia e lo scenario internazionale ma anche e soprattutto nuovi modi di lavorare, viaggiare, abitare, una quotidianità che spesso ci spinge a reinventarci sono i temi alla ribalta nella sessantesima edizione del Salone del Mobile di Milano.
Un’edizione che resterà storica perché torna in presenza dopo due anni di pandemia con numeri, ancora una volta, importanti: 2.173 espositori nei 20 padiglioni del polo fieristico di Rho Fiera.
Perché il Salone è il perno della comunità del design internazionale, qui aziende, progettisti, tecnici, architetti, interior stylist, decoratori, buyer, mobilieri e commercianti si ritrovano una volta all'anno per raccontare al pubblico di tutto il mondo una storia che descrive la vita degli oggetti che animano i luoghi delle nostre vite: la nostra casa.
Il Salone nei suoi sessant’anni è stato il palcoscenico del Made in Italy, un mondo fatto di imprese solide, che investono in qualità, con storie importanti alle spalle e che considerano rapporto con il cliente un asset aziendale.
In questi due anni trascorsi nelle nostre case si sono manifestate riflessioni, prese di coscienza, rivelazioni, emozioni che hanno modificato la nostra percezione recuperando il valore narrativo degli oggetti, della loro capacità di creare un'atmosfera. L’esigenza percepita è avere spazi confortevoli, conviviali e funzionali con una nuova attenzione alla sostenibilità, rispettoso della materia e dell’ambiente.
Nella nostra famiglia il mese di aprile è da sempre coinciso con l'appuntamento del Salone del Mobile ed ormai anche i nostri percorsi seguono strade già battute ed il primo appuntamento è stato con l'Atelier Vierkant.
Vasi grandi, grandissimi, materici, in tinte terrose, forme ancestrali e finiture grezze: sono le creazioni in argilla di Atelier Vierkant della collezione Earth Anthology. Azienda belga particolarmente attenta ai mutamenti sociali e ambientali degli ultimi anni, porta al Salone pezzi unici, realizzati artigianalmente e tinti con ossidi naturali.
Il passaggio successivo ci ha condotto verso EuroCucina. Perchè la cucina non è più un’abitudine solo italiana. Gli ultimi avvenimenti pandemici ci hanno fatto riscoprire la cucina: il luogo dove, a fine giornata, l’intera famiglia allargata si riuniva per consumare i pasti ma anche per stare insieme. In cucina si è mangiato, ovviamente cucinato, ma anche lavorato, studiato, intrattenuto figli e via dicendo.
Nello stand di Arrital ad accoglierci c'era Nautila il nuovo sistema cucina che va oltre l’idea di ambiente cucina e diventa parte del progetto architettonico avvalendosi di una forza espressiva altamente innovativa. Un’evoluzione resa possibile dal connubio tra design e tecnologia, dove materiali performanti consentono un’architettura di forme scultoree.
Un'esempio di materiali performanti lo vediamo nei sistemi a induzione ad alta tecnologia dove la cottura si integra completamente nel top, visibile nella foto sotto, e addirittura scompare ed il centro di una zone di cottura è evidenziato da tre piccoli solchi nel piano.
Adesso risulta quasi impossibile distinguere i due elementi perchè questi sistemi di cottura a induzione a scomparsa, inglobati all'interno della massa del top, diventano quindi completamente invisibili. Lasciando la superficie di lavoro della cucina libera da qualsiasi dispositivo, "pulita" e pronta per essere utilizzata per altre funzioni.
Particolarmente interessante l'evento collaterale di Eurocucina FTK (Technology For the Kitchen) dove è possibile vedere lo stato dell'arte della tecnologia degli elettrodomestici da incasso, attraverso modelli, prototipi e concept progettati da aziende che fanno della ricerca il loro punto di forza.
Un esempio per tutti lo stand di Beko e Grunding, qui sopra, che hanno allestito uno spazio a impatto zero con materiali e gli arredi riciclabili al 95%, riutilizzabili o destinati a progetti onlus; il restante 5% di emissioni sarà compensato dalla piantumazioni di nuovi alberi.
Usciti da EuroCucina in pochi passi entriamo nello stand di Mohebban i cui tappeti disegnati come quadri, annodati come abiti e progettati come architetture, ridefiniscono, per molti versi, la categoria.
Di particolare fascino la collezione capsule Tactile disegnata dall’artista Ilaria Franza che fonde dati percettivi provenienti dalla funzione visiva con quelli provenienti dalla funzione tattile. Entrambi sono necessari per la percezione e più ampi e completi sono, più ampia e completa è l'immagine del mondo che abbiamo.
Nella foto sopra è possibile vedere il tappeto nella versione Blue mentre nell'immagine sopra e possibile vedere la versione Rose. Si tratta di tappeti annodati a mano in lana, seta di bambù, viscosa e iuta con un diametro di 3 metri e circa un centimetro di spessore.
Cambio di padiglione e lo scenario cambia: siamo nel cuore del Salone e le aziende del design propongono spazi domestici, della convivialità o dell’ospitalità che traducono in oggetti e sistemi d’arredo le trasformazioni nei modi di vivere contemporanei. Soprattutto, gli spazi della casa sono diventati rifugi accoglienti da condividere con amici, colleghi e familiari, Nelle case ci si rilassa, si riposa, si cucina, si mangia insieme, si lavora, si guarda un film e ci si apparta a leggere un buon libro.
Desalto è un'azienda che da quasi 30 anni diffonde nel mondo un'idea di prodotto basata su una costante ricerca tecnica e tecnologica al servizio di una maggior funzionalità. Nel loro stand troviamo nuove proposte e modelli identitari del brand, qui sotto, alcuni esempi della collezione di sedie Calum che propone sedute estremamente confortevoli in una forma pura e fluida, sullo sfondo è visibile la Lounge con finitura ruggine.
Mentre in primo piano il tavolo Clay, sintesi perfetta di bellezza e armonia delle proporzioni, presentato al Salone 2015 e pluripremiato. Sulla destra la libreria Helsinki pensata per caratterizzare lo spazio living soddisfacendo ogni tipo di funzione. Un rigore estetico che diventa design tra razionalità e praticità senza indulgenze superflue.
Per questo Salone del Mobile, Milano ha deciso di coinvolgere nelle celebrazioni di questo compleanno a cifra tonda anche i marchi che hanno portato alla sua crescita, partecipando sin dalla fondazione a oggi. Dodici Aziende, ambasciatori nel mondo della creatività e della cura artigianale del design made in Italy, capaci di evocare atmosfere, sapienza produttiva, imprenditorialità, tra queste PIANCA, presente tra le aziende italiane che hanno condiviso con fiducia e costante presenza una storia iniziata nel 1961, trasformatasi essa stessa in evoluzione del gusto di un paese e del modo di pensare e di vivere lo spazio, oltre che dei processi progettuali e produttivi.
Tra le molte proposte nello stand disegnato da Cristina Celestino una collezione tutta al femminile. Lei insieme a Raffaella Mangiarotti, e Federica Blasi - figure femminili che si distinguono per una ricerca profonda e una continua sperimentazione - hanno firmato una linea di arredi ispirati alle forme morbide della natura e alla bellezza nascosta nella semplicità delle cose.
La necessità di rendere le case sempre più a misura del gusto e dell’abitudine di chi le abita, viene valorizzata anche dai sofisticati complementi che connotano gli ambienti presenti in molti stand sintomo di una sempre maggior voglia di portare nella propria casa elementi da cui sentirsi rappresentati, senza rinunciare all’altissima qualità manifatturiera che contraddistingue le aziende espositrici: entriamo a visitare Midj.
Anche qui una poltrona lounge, Dalia, con schienale alto e base in metallo girevole attira la nostra attenzione. Seduta rivestita in tessuto, pelle o similpelle.
Particolarmente interessante l’eleganza e la convivialità racchiuse nella forma finemente ricercata del tavolo Lea. Le linee esili, l’appeal contemporaneo e la cura di ogni dettaglio raccontano di un design senza tempo, per arredare spazi intramontabili in un mix di estetica e funzionalità. La struttura del tavolo è in metallo verniciato e il top è disponibile in impiallacciato o ceramica.
E' possibile osservare l'interessante personalizzazione costituita dalla struttura del tavolo e delle sedie Lea in metallo verniciato dello stesso colore. Anche qui le sedie Lea (per maggiori informazioni: Lea un evergreen) vengono declinate in una nuova configurazione.
Ci avviamo verso l'uscita pensando come il Salone ha dimostrato, una volta di più, di essere un evento culturale in cui il design accoglie e include tutti i settori che sentono il desiderio di esprimere la propria creatività durante il Salone, in una contaminazione reciproca di stimoli e idee. In un mondo profondamente cambiato e pieno di questioni da risolvere, dopo più di tre anni il Salone del Mobile è tornato.
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