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I piani a induzione hanno avuto negli ultimi anni una vera e propria esplosione e si sono diffusi notevolmente all’interno delle case delle famiglie italiane, soppiantando completamente i tradizionali piani a cottura a gas.

L’assenza di dispersione termica, la facilità di pulizia, la minimizzazione di rischi grazie a un riconoscimento dei materiali che vengono a contatto con la piastra sono solo alcuni dei vantaggi di una modalità di cottura che incontra il futuro.

Se non bastasse, anche dal punto di vista estetico, il piano a induzione presenta un design elegante, che ben si abbina alla attuale raffinata linearità delle soluzioni di cucina, dove sicurezza, armonia e funzionalità devono sempre puntare all’eccellenza.

Un piano di cottura a induzione utilizza delle bobine, al suo interno, che determinano un campo elettromagnetico variabile. La forza elettromotrice prodotta consente di riscaldare le pentole che vengano poste a contatto con il piano. In pratica funziona come un’enorme calamita alimentata ad elettricità che trasferisce calore alle pentole attraverso il campo magnetico che genera al contatto con esse consentendo una maggiore rapidità nella cottura oltre ad un risparmio energetico.

Conditio sine qua non perché tutto funzioni è che la vostra batteria di pentole sia stata costruita con materiale ferroso: ghisa, acciaio, acciaio smaltato e acciaio inox diversamente tutte le pentole in alluminio, rame, ottone, vetro, ceramica e porcellana non funzioneranno nel vostro nuovo piano ad induzione.

 

Una elegante soluzione di Barazza.

 

Un facile test che potete realizzare da soli consiste nel procurarsi una calamita e porla sulla superficie di tegami e pignatte: se viene attirata dal materiale, significa che esso è ferroso e di conseguenza adatto a essere utilizzato su un piano di cottura a induzione.

Ricordate inoltre che il fondo delle pentole deve avere uno spessore tale da condurre uniformemente il calore: più è spesso il fondo, insomma, più omogenea sarà la cottura. Anche il diametro conta:  è consigliabile che la base inferiore della pentola occupi almeno 2/3 della zona di riscaldamento, così da ricevere tutta la potenza generata dal campo magnetico.

Se da un lato il piano cottura ad induzione può consentirvi di fare a meno dell’allacciamento al gas con un piano di cottura a induzione i vostri consumi potrebbero facilmente superare i 3 kWh standard della potenza elettrica rendendo necessario aumentare la potenza massima prevista dal contratto a 4,5 kWh o addirittura a 6 kWh. La modifica richiede una spesa iniziale, ed un adeguamento nei costi della bolletta. Ma si può anche optare per utilizzare il limitatore di potenza ormai presente in quasi tutti i modelli di piano per non superare il limite contrattuale dei 3 kWh e risparmiare così sulla bolletta.

Da ultimo i costi: un piano a induzione costa mediamente di più rispetto ai fornelli a gas tradizionali tuttavia costituisce una spesa che dà diritto, a chi si trova nelle condizioni di poterlo richiedere, al "bonus mobili", ovvero la detrazione fiscale pari alla metà della spesa.

 

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